Questo rione misura circa 300 metri di lato.
Se lo si osserva, ad esempio ,su Google Map ,si noterà che è di forma quasi quadrata.
Ci sono persone che muoiono in questo rione, ma quelle che vi nascono sono pochissime.
“Ne compri uno? Solo 500 Yen!“ mi dice il Signor Kawakami, tirando fuori dalla tasca un mazzetto di orologi di marca falsi.
Il Signor Suda, dopo aver speso alle corse dei motoscafi quasi tutti i soldi che gli arrivano dalla Pubblica Assistenza, sogna, un bel giorno, di diventare milionario.
Nancy, che non dubitavo fosse un ragazzo, un giorno mi si è presentata con boccoli biondi e in calze a rete.
Tsun ha sempre vissuto da solo in questo mondo, ma un giorno ha scoperto su Facebook che suo padre vive nelle Filippine. Ha messo insieme tutti i soldi che poteva ed è andato a trovarlo.
Quell’uomo che dorme su quel materasso steso sul tetto, riuscirà a vedere le stelle stanotte?
Vorrei scattare qualche altra foto, ma loro se ne vanno e scompaiono nelle stanzette dove sono usi vivere.
Questo quadrato largo appena 300 metri non è quasi certamente il luogo dove sono nati, ma è certamente il luogo dove possono essere se stessi.